Skip to content

Villa Montanina

I protagonisti del romanzo “Leila” di Fogazzaro, usciti dal parco di Villa Montanina, salgono verso la frazione di Lago di Velo, dominata dal Priaforà.

Villa Montanina

Nei passi del romanzo Leila” si coglie ancora una volta il vivo realismo della prosa fogazzariana, la sua potenza descrittiva, la sua capacità di coniugare in una stessa narrazione natura e sentimenti di chi in quella natura vive, si muove, ama. Come avviene, per esempio, quando i protagonisti del romanzo, usciti dal parco di Villa Montanina, salgono verso la frazione di Lago di Velo, dominata dalla Priaforà. Ancora una volta in Fogazzaro il paesaggio è specchio dell’anima, in un inscindibile e conturbante “panismo”: Leila “pareva guardare l’oscuro bosco di castagni, a levante della villa, oltre il borro dove un’acquicella querula scende dal piccolo lago nascosto, più su, dietro un giro di erbosi dorsi, cinto alla grande, severa montagna di Priaforà” (…)

“Per le prime casuccie e stalluccie di Lago, guardate dai noci e porgenti fresche ombre di viti sui vicoli che sanno di fieno e di fimo, la signora (La dama delle rose) e Massimo toccarono il piazzaletto dove poche abitazioni linde ascoltano rispettosamente il sermone sulla pulizia che una fontana recita proprio a loro” (…) “Massimo e la signora presero ridendo l’erta che conduce alla chiesuola di Sant’Ubaldo, presso la quale è l’abitazione del curato… don Aurelio” (…)

“Passarono in silenzio fra le casupole tenebrose di Lago. Fuori dal villaggio, girando l’alto dorso erboso che porta alla chiesa di Sant’Ubaldo, Massimo si aperse tutto all’amico (don Aurelio), gli disse l’impressione avuta dalla fotografia della signorina Lelia, quella riportatane al primo incontro…, il fascino delle profondità ch’egli intravvedeva in quell’anima, i primordii della passione…, il crescere dell’ebbrezza, il sogno fisso dei suoi giorni e delle sue notti”

“Là dove si spicca dalla via di Lago il sentiero che gira, sul margine della quieta conca, verso una scura corona di carpini, (Leila) pensò il breve lago, immobile…, le batté il cuore, passò”

 

“Leila… si mise tra le casupole di Lago avendo in mente, oramai, una meta, la strada militare che taglia in alto il fianco della Priaforà, sopra le gole del Posina, dov’era andata più volte a cogliere rose delle Alpi. Salì alle selvaggie frane quando il sole calante, toccata la cresta della montagna, vi mancava rapido. Le gole del Posina soffiavano vento freddo sulla morta petraia, sul caos di macigni enormi, franati dalle nude sinistre altezze giù verso lo spacco pieno d’ombra e di perpetuo rombo… si arrampicò a sinistra fra i rododendri fioriti. Seduta lassù, andò strappando fiori…, se ne raccolse un piccolo fascio in grembo… Poi, fredda quanto poté, cavò la lettera (di Massimo)”

 

Fonte: “InCanti fogazzariani”, Giovanni Matteo Filosofo, Editrice Veneta, Vicenza, 2011.

“Leila”, Antonio Fogazzaro, Baldini & Castoldi, Milano, 1910.

Audio GUIDA

  • Villa Montanina

Sfoglia la galleria

Guarda il video

trova il luogo

Indirizzo: Via Montanina, Velo d’Astico
error: Content is protected !!