Villa Meunier, oggi Genovese, è stata costruita tra il 1897 e il 1898 nella località nota come “Pavin”; suo committente fu il dirigente di origine belga Ettore Meunier, direttore dello stabilimento di Rocchette del Lanificio Rossi, che volle costruirsi una casa di villeggiatura in prossimità di un nucleo rurale edificato già esistente almeno dal Settecento. La villa, pur alterata da interventi posteriori come il colore degli intonaci, un tempo a strisce bianche e rosse e ora azzurre, e il materiale dei parapetti, prima in legno e non in metallo come gli attuali, si presenta con le tipiche caratteristiche dell’architettura montana di fine secolo. Presenta infatti richiami allo stile alpino degli chalet svizzeri, utilizzato anche in altre residenze di villeggiatura dell’Alto Vicentino, a cominciare dal tetto a forte pendenza e dalla cornice di gronda decorata; non scontata è la facciata spezzata da due corpi laterali che avanzano sul lato a meridione, come di conseguenza la pianta che risulta così articolata. Un tempo la strada principale che conduce a Velo aveva percorso diverso dall’attuale e pertanto venne in seguito rifatto il muro di cinta e ampliata la proprietà; il vecchio tracciato della strada per Seghe, poi dismesso, si sviluppava invece a nordest della villa, tanto che è presente un accesso pedonale anche su quella via: chiuso da un elegante cancello in ferro, si sviluppa tuttora in un piccolo sentiero delimitato da rocce artificiali che risale il dislivello di quota fino ad arrivare al prato antistante la villa. All’interno del vasto parco è presente un piccolo edificio a destinazione rurale e di servizio. Durante la Prima Guerra mondiale, a causa della vicinanza del fronte, subì ingenti danni, ma venne successivamente ristrutturata riproducendo la struttura originaria.
Fonte: ricerca personale dell’architetto Vittorio Saccardo.
