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Ponte sul Posina

Il ponte sul Posina e il Primo Conflitto Mondiale: Brandolino Brandolini d’Adda ferito da un proiettile dell’artiglieria austro-ungarica

Ponte sul Posina

Il sottotenente Brandolini è l’unico deputato del Regno d’Italia deceduto al fronte durante il primo conflitto mondiale e per questo fu decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare alla memoria. Il conte, durante il periodo di neutralità dell’Italia, esprime la propria posizione a favore dell’entrata in guerra contro l’Impero austro-ungarico nelle sue orazioni in alcuni comizi e partecipando a dimostrazioni pubbliche interventiste. Si arruola volontario nel maggio del 1915 nel V.C.A. (Corpo nazionale Volontari Ciclisti e Automobilisti). I volontari automobilisti ricevevano il grado di sottotenente e prestavano servizio nelle retrovie, solo raramente costretti ad avvicinarsi al fronte. Nel 1915 il conte Brandolini ha 37 anni ed è quindi ancora soggetto all’obbligo di leva che sarebbe decaduto al raggiungimento del 39°anno di età, ma evidentemente contribuiscono a permettergli di scegliere come compiere il servizio militare la sua posizione di deputato alla Camera e la sua possibilità di guidare un’automobile. Quando i corpi volontari vengono sciolti alla fine del 1915, il Brandolini entra a far parte del 209°reggimento fanteria della brigata Bisagno, mantenendo la mansione di autista. Nel 1916 inizia la Strafexpedition nemica e il 16 Giugno i reparti della brigata Bisagno, schierati sui Colletti di Velo, vengono fatti scendere verso Meda per presidiare la linea arretrata di Poggio Curegno – Costa della Rancina – Monte Summano, estremo sbarramento difensivo prima della pianura vicentina. Nel tardo pomeriggio dello stesso giorno, le truppe austro-ungariche ricevono l’ordine di sospendere l’offensiva, mantenere intanto le posizioni conquistate e attrezzare la linea difensiva di massima resistenza detta Winterstellung (posizione invernale). Il 26 giugno, mentre si trova in prossimità del ponte sul Posina, Brandolino Brandolini d’Adda viene colpito da un proiettile dell’artiglieria nemica che stava bombardando la zona per impedire ai genieri italiani di costruire una passerella sopra le due estremità dell’arcata del ponte. La parte centrale, infatti, era stata fatta saltare dagli artificieri della brigata Bisagno per impedire ai nemici di poterli aggirare alle spalle. Portato all’Ospedaletto da campo nº 08 del X Corpo d’armata a Santorso, viene operato, ma morirà due giorni dopo per gli esiti della ferita riportata e in quello stesso giorno la notizia della sua morte viene comunicata anche al Parlamento.

Fonti:

“Brandolino Brandolini d’Adda”, Luigi Cortelletti e Siro Offelli, Associazione Nazionale Genieri e Trasmettitori d’Italia, Sez. di Vicenza, 2014.

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