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Ghiacciaia di Peralto

La Giassara de Peralto: cenni storici e informazioni sulla grande ghiacciaia del Comune di Arsiero in attività dal 1900 e fino all’arrivo dell’elettricità.

Ghiacciaia di Peralto

Il ghiaccio naturale è stato sfruttato, per molti secoli, per conservare cibi o a scopo terapeutico. La funzione delle ghiacciaie fu pertanto fondamentale anche nei nostri territori e finì con l’avvento dei frigoriferi negli anni 20 del ‘900. Di pianta circolare, la ghiacciaia di Peralto conserva una cupola in mattoni ed è composta da un piccolo ingresso protetto, orientato verso il nord geografico, in modo tale da evitare il riscaldamento solare dell’ambiente retrostante, da una camera principale destinata alla raccolta e conservazione del ghiaccio e da una scala semicircolare per accedere nella profondità della camera di raccolta. Il fondo era ricoperto da tronchi sopra i quali si accatastava a strati intervallati da paglia il ghiaccio raccolto con sacchi di juta nelle buse (buche) di montagna delle vicine valli. Nel 1876, a seguito di un’epidemia di “miliara”(una malattia che causava forti febbri e fastidiose eruzioni cutanee simili alla granella del miglio, da cui il nome), ci fu una richiesta di ghiaccio per alleviare i dolori dei malati tale da dover comprarne 947,98 quintali da due ditte di Valli del Pasubio. Qualche anno dopo, nel 1897, il Comune commissiona due progetti per la realizzazione di una nuova ghiacciaia e il Consiglio approva all’unanimità quella di Peralto per una spesa complessiva di £ 4278,86. Nel 1900 alcune delibere comunali attestano il suo regolare riempimento sia con ghiaccio acquistato da fornitori esterni, sia con quello prodotto in località “dei mori”, tra le contrade di Peralto e Cise, dove venivano riempite delle vasche e lasciate ghiacciare. Dismessa, fu venduta al sig. Busato Antonio di Giobatta nel 1943 e da allora abbandonata e utilizzata come discarica di materiali vari da demolizioni. Nel 2014 la ghiacciaia di Peralto è stata restituita al Comune attraverso un contratto di comodato trentennale e sono iniziati i lavori di recupero, grazie allo sforzo congiunto dell’Amministrazione Comunale e dei volontari.

Secondo la memoria tramandata da alcuni arsieresi, i macellai avevano diritto ad una quantità periodica di ghiaccio e potevano anche d’estate portare le carni in ghiacciaia. Il ghiaccio serviva poi per curare la febbre e il medico faceva la ricetta per il prelievo del ghiaccio. In ogni caso la precedenza era ai bambini malati. Alla vigilia della grande guerra, dato che era aumentata a dismisura la burocrazia militare, bisognava passare a vidimarla in Comune.

 

Fonti: ricerche di Vanessa Busato, Susi Miola e Giovanni Borgo.

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Indirizzo: Via Peralto, Arsiero
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