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Ferrovia-Vecchia e nuova

La ferrovia riprende vita dopo il Conflitto Mondiale con la nuova tratta Rocchette-Arsiero del 1933: il treno torna a viaggiare

Ferrovia-Vecchia e nuova

La precaria situazione finanziaria cui si era giunti nei primi anni del ‘900 porta alla liquidazione della “Società per le Ferrovie Economiche di Schio” e alla conseguente sospensione nella primavera del 1906 del servizio sulla linea Torrebelvicino-Schio-Rocchette-Arsiero. La linea viene successivamente rilevata dalla Società Ferrovie Nord Vicenza che, dopo alcuni mesi di inattività, ripristina la tratta già dal 1°ottobre dello stesso anno. Gli eventi bellici che si svolgono tra il 1915 e il 1918 vedono coinvolta la ferrovia come trasporto di supporto al fronte, trovandosi a ridosso delle prime linee e venendo quindi utilizzata dal Genio militare per le esigenze belliche. Concluso il conflitto e a seguito delle enormi perditi degli ultimi bilanci, la Soc. FNV dichiara fallimento e ferma i treni nel 1925, nonostante già dal 1921 fosse nato il “Comitato per la Ferrovia Vicenza-Trento per la Valdastico”, il quale faceva pressione per il proseguimento della ferrovia lungo la Valdastico al fine di creare uno sbocco verso il Trentino e far uscire la valle dal suo isolamento. In questo senso si noti l’assetto della stazione di Arsiero, con il piano binari rivolto verso nord: la linea ferroviaria Vicenza-Trento, per Thiene ed Arsiero, era stata promossa come progetto sostitutivo alla tratta Schio-Rovereto. Se nel 1926 la Società Veneta, che acquisisce le linee della Soc. FNV, riuscì a ripristinare il servizio Schio-Rocchette-Arsiero, fu nel 1931 che iniziò la costruzione della nuova ferrovia a scartamento ordinario del tronco Rocchette-Arsiero. L’opera fu divisa in due lotti, Rocchette-San Giorgio e San Giorgio-Arsiero, costò 16 milioni di Lire e fu l’ultima linea costruita dalla Società Veneta. L’inaugurazione porta la data del 29 ottobre 1933. La nuova ferrovia, lunga 7,706 Km, affiancava la linea per Asiago nei primi 300 metri, quindi si staccava all’altezza del primo chilometro e correva vicino al tracciato della vecchia ferrovia liberandolo dai binari e permettendone l’uso esclusivamente automobilistico. Passando tre gallerie, rispettivamente di 110,25, 141,19 e 50,08 metri e un viadotto in muratura con 4 luci, procedeva più ad ovest della precedente ferrovia, il cui tracciato rimaneva più a monte, fino alla stazione di Velo d’Astico. L’ultimo tratto prima di Arsiero vede la costruzione dell’opera d’arte più importante della linea: il ponte viadotto sul Posina a sei archi di accesso, di cui 5 con luce, e travata metallica di 40 metri.

Fonti:

Binari del passato, La Società Veneta Ferrovie, Giovanni Cornolò e Giovanni Villan, Ermanno Albertelli Editore, 1984.

Arsiero-Panorama storico, Angelo Busato, Tipolitografia G. Fuga e Figli, 1993.

I treni delle lane, Giorgio Chiericato e Franco Segalla, Edizioni Bonomo Asiago, 1995.

 

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Indirizzo: Via San Giorgio, Velo d’Astico
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