L’apertura della linea ferroviaria Vicenza-Schio nel 1876 segna l’inizio di una nuova era dei trasporti nelle prealpi vicentine e avvia le valli afferenti al bacino scledense a quel processo di industrializzazione che segnò i cambiamenti più significativi nell’economia e nella società locale. L’urgenza dei fratelli Francesco e Gaetano Rossi di collegare Schio agli stabilimenti lungo l’Astico produce un primo progetto di ferrovia a scartamento ridotto 0.70 mt già nel 1880. Nel 1883 si costituisce, su spinta di Francesco, un’associazione strutturata a forma di cooperativa dal nome “Società Anonima Cooperativa di Schio per le Tranvie e Ferrovie nel Distretto”, un esempio di organizzazione probabilmente primo in Italia. La piccola cooperativa ha un capitale iniziale di lire 12.300 versato da 11 pionieri, che in uno stretto giro di tempo diventano 200 e aumentano il capitale a lire 126.000. Nelle rimesse della Società aumentano i veicoli e compaiono due speciali locomotive a vapore tedesche prodotte dalla Henschel & Sohn recanti i numeri di servizio 60 e 61 e i nomi delle stazioni principali, Schio e Arsiero. Il progetto si rileva ben presto più ambizioso del previsto e si devono affrontare ingenti investimenti per la costruzione delle gallerie di Meda: intervengono un finanziamento della Provincia di Lire 5.394 per 50 anni e un sussidio del Governo di Lire 1.000 al chilometro per 35 anni. Anche il presidente della Società Veneta, l’ing. Breda, risponde all’invito del senatore Rossi di appoggiare l’impresa e sottoscrive un finanziamento di mezzo milione in favore delle ferrovie scledensi. Nasce così nel settembre 1884 la nuova società “Ferrovie Economiche di Schio” con un capitale sociale di lire 1.000.000, composto da azioni da Lire 100 ciascuna.
Fonti:
Binari del passato, La Società Veneta Ferrovie, Giovanni Cornolò e Giovanni Villan, Ermanno Albertelli Editore, 1984
Arsiero-Panorama storico, Angelo Busato, Tipolitografia G.Fuga e Figli, 1993
I treni delle lane, Giorgio Chiericato e Franco Segalla, Edizioni Bonomo Asiago, 1995
