Skip to content

Chiesa Villa Montanina

Villa Montanina e la chiesettina di Sancta Maria ad Montes: Fogazzaro e l’ambientazione del suo ultimo romanzo, “Leila”.

Chiesa Villa Montanina

“All’ultima svolta, dove la strada della Montanina si diparte da quella di Velo…ecco il castagno antico, dal tronco ripartito a candelabro, ecco, sullo svoltar della salita, il biancor fioco della chiesetta bizzarra, ecco il biancor fioco, in alto, della villa e il fosco sopracciglio della grande, pensosa Priaforà”.

“…assisa sotto un cappello di tetti acuti, col dorso alla montagna, fra selvette e prati pendenti al Posina profondo, ha l’aria di una boscaiola discesa dai dirupi della Priaforà, che riposa seduta sotto il grande carico e guardi”.

Il Fogazzaro ambienta in Villa Montanina, finita nel 1907 su progetto di Mario Ceradini, il suo ultimo romanzo, “Leila”. La inusuale struttura della Villa, originariamente costruita in puro stile liberty, si trova all’interno di un grande parco, animato da due ruscelletti, la Fonte Riderella e la Fonte Modesta.

Parzialmente distrutta durante la Grande Guerra, la Montanina è stata ricostruita da mons. Francesco Galloni, pluridecorato “Angelo del Pasubio” fra i suoi alpini e precursore dell’ecumenismo. Se la villa e le sue pertinenze hanno subito delle modifiche, intatto rimane lo scenario circostante, tutto pervaso da un estetismo romantico di alto e affascinante tenore.

Ancor oggi, scendendo per il viale verso il declivio del colle, si incontra la chiesetta di Sancta Maria ad Montes, che funge da accesso pedonale con il suo portichetto d’entrata. La caratterizzano i tetti aguzzi e ripidissimi, “la campanella querula”, gli archi, le colonnine in pietra, le strette finestrelle arcuate. Nell’atrio la “piletta di pietra” ha perso “un fregio di stelle alpine” e nell’apside sono scomparsi l’affresco della vigna e la tela “della Consolata”, quest’ultima sostituita da un prezioso mosaico di Maria Assunta, con finestrelle istoriate nel 1939 da Rodolfo Villani. Dalla portoncina a fianco si apre la vista sulla rigogliosa natura esterna, che anima e accompagna la poetica fogazzariana.

“Leila non pregava, guardava spesso, per la portoncina di fianco la verde scena del parco di Velo. La chiara lama di prato, fra i castagni”.

 

Fonte: “InCanti fogazzariani”, Giovanni Matteo Filosofo, Editrice Veneta, Vicenza, 2011.

“Leila”, Antonio Fogazzaro, Baldini & Castoldi, Milano, 1910.

Audio GUIDA

  • Chiesa Villa Montanina

Sfoglia la galleria

Guarda il video

trova il luogo

Indirizzo: Via Montanina, Velo d’Astico
error: Content is protected !!